Le affezioni del sistema digerente sono
costantemente accompagnate da vomito, diarrea o stitichezza che, con altri
sintomi meno appriscenti, servono a inquadrare clinicamente la malattia.
Il vomito si
associa di solito a stati morbosi dello stomaco, e la diarrea, che può evolvere
in dissenteria ( feci liquide ), alle forme intestinali.
Altre utili
indicazioni, come s'è detto, possono venire dall'esame dei vari organi del
sistema digerente o dal modo come vengono esplicate le varie funzioni: l'alito
cattivo e la lingua sporca, come ricoperta da una patina, sono indizi di forme
gastro-intestinali come pure l'appetito
eccessivo o l'inappetenza, la sete, l'eruttazione di gas, le coliche.
Ricorreremo infine che gli stati morbosi del
sistema digerente non sempre hanno un'origine alimentate o parassitaria ma,
spesso, si presentano come manifestazione secondaria di malattie ben più gravi
(ad esempio cimurro nella forma digestiva) per cui, rimossa la causa
principale, è possibile la risoluzione spontanea.
Si
riscontra con maggior facilità nei cani soggetti a squilibri alimentari e
nutriti con diete povere di minerali, in particolare calcio e fosforo, e che
non hanno perciò avuto la possibilità di sviluppare un apparato dentale in
grado di resistere all'usura e agli attacchi del male. Sarà quindi utile l'uso
di ossa, soprattutto le costole, che sopperiscono egregiamente al fabbisogno
minerale e svolgono anche l'importante funzione meccanica di tenere i denti
puliti liberandoli di volta in volta dal tartaro che si deposita su di essi.
Qualora le concrezioni di tartaro fossero di notevole entità converrà ricorrere
alle cure del veterinario che prov vederà all'asportazione.
È
un fatto assai frequente soprattutto nella stagione estiva ed è dovuto
all'arresto nello stomaco di sostanze mal digerite, per cui si potrà arrecare
immediato sollievo provocando artificialmente il vomito, se già non s'è
prodotto spontaneamente. Il cane vittima di un’indigestione presenta aspetto
abbattuto. non mangia, è irrequieto e si lamenta se vi è in atto una colica: in
questo caso, dopo che l'animale si sarà liberato può giovare una bevanda calda
calmante, ad esempio una camomilla molto calda che attenuerà gli spasmi muscolari.
Il più delle
volte la gastrite ( infiammazione dello stomaco) e l'enterite (infiammazione
dell'intestino} si trovano associate e hanno normalmente come origine comune
gli errori alimentari, l'irregolarità dei pasti o l'ingestione di sostanze
guaste, avendo il freddo come causa predisponente. Se l'infiammazione interessa
particolarmente lo stomaco il cane è svogliato, ha lingua asciutta, alito
cattivo e sete imperiosa, febbre moderata o assente, ma i sintomi più
appariscenti sono l'inappetenza e il vomito. Al contrario se l'organo
maggiormente colpito è l'intestino si avranno una temperatura più alta e
diarrea che, nelle forme molto gravi, può evolvere in dissenteria e susseguente
dimagramento notevole.
La malattia
nella forma acuta ha di norma decorso breve, la guarigione è frequente e
sopravviene entro una decina di giorni.
Il riposo assoluto e il digiuno sono le prime
misure da applicare; inoltre, per estinguere la sete e arrestare il vomito, si
somministreranno a intervalli piccole quantità di acqua zuccherata e limone
alternandole con tè e caffè freddi. In seguito si riprenderà l'alimentazione
con minestre di riso ben cotto o pastina evitando, se possibile, il latte e
riconducendo l'animale a un regime normale nel giro di qualche giorno. Nel caso
la malattia fosse ribelle al trattamento suaccennato o si sospettasse una
origine secondaria ( ad esempio cimurro) sarà opportuno richiedere l'intervento
del veterinario onde intraprendere una drastica cura e stabilire una esatta
diagnosi.
Diagnosticabile con estrema facilità, per la
particolare colora zione gialla assunta dalle mucose e dalla pelle non
pigmentata, è dovuta a un'infiammazione del coledoco (il canale della
cistifellea che porta la bile dal fegato all'intestino) che in tal modo resta
ostruito favorendo l'assorbimento della bile da parte del sangue che la conduce
nel circolo.
È malattia
grave, a decorso rapido e con esito spesso mortale, che, di solito, è indizio
di gravi forme infettive o parassitarie
nella forma più benigna, dovuta a semplice ostruzione della cistifellea,
una dieta molto ricca di grassi e un cucchiaino di sali di Epsom o di
Montecatini risolveranno il quadro morboso.